CARAVAGGIO

MUSICAITALY: Ciao! Come stai? Parlaci un po’ di te. Hai cominciato come frontman della rock band “Godiva”, vero? Com’è nato il tuo progetto solista?

CARAVAGGIO: Ciao, si esattamente. Ho iniziato come cantante di una band rock underground nel lontano 1998, un’esperienza meravigliosa. Dopo 10 anni insieme a loro ho però sentito la necessità di evolvermi scegliendo di proseguire da solo l’esplorazione di nuovi territori. È stato fisiologico, la cosa giusta da fare. Sono artisticamente rinato nel 2018 come Caravaggio.

MUSICAITALY: Perchè hai scelto questo nome d’arte? Cosa significa per te?

CARAVAGGIO: Qualche anno fa ero in un periodo particolare del mio percorso umano e artistico, potremmo definirlo “di rinascita”. Una notte mi è apparso in sogno il grande pittore lombardo e mi ha invitato con voce tonante a riprendere la scrittura di canzoni che avessero come prerogative sincerità ed innovazione tecnologica. Mi ha chiesto di farlo usando il suo nome e ovviamente non ho potuto che accettare l’incarico ed esserne onorato. 

MUSICAITALY: Che ruolo ha la musica nella tua vita? Chi o cosa ti ispira nel fare musica?

CARAVAGGIO: La musica è l’unica donna a cui ho concesso di rovinarmi la vita! Il mio grande amore. Trovo ispirazione nella vita stessa che è sempre sorprendente e nuova. L’amore in tutte le sue forme è in assoluto “l’oggetto” che più amo osservare e raccontare.

MUSICAITALY: Presentaci il tuo nuovo singolo “Il cielo su Mulholland Drive”. Cosa ti ha ispirato per questa canzone? Di cosa parla questa canzone?

CARAVAGGIO: “Il cielo su Mulholland Drive” nasce da lunghe chiacchierate estive con un’amica. Gli argomenti toccati frequentemente erano la passione comune per il buon cinema e la nostalgia per le storie d’amore passionali e tormentate, quelle che ci fanno soffrire e sentire così vivi.

“Mulholland Drive” è per me una via lastricata di sogni scintillanti, un luogo di promesse che spesso si rivelano illusorie e fallaci. Mi ricorda un po’ la società tecnocratica e iper connessa in cui viviamo; talmente globalizzata che per assurdo ci sta portando all’isolamento.

MUSICAITALY: Mi piace molto la copertina di “Il cielo su Mulholland Drive”. Com’è nata l’idea di crearla?

CARAVAGGIO: La copertina è una splendida opera dell’artista che realizza tutte le mie cover, si chiama Andrea Periati e non lo ringrazio mai abbastanza. Credo che sia minimale e molto evocativa, proprio come il brano stesso.

MUSICAITALY: Progetti per il futuro?

CARAVAGGIO: Il 29 marzo sarò ospite della pagina Facebook del MEI per uno speciale live in streaming. Vi farò ascoltare i miei brani dal vivo. A fine maggio uscirà un singolo per l’estate e non sto nella pelle. Grazie  per questa intervista.

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